L’Albero che parla
IL PROGETTO
un lungo viaggio-inchiesta nel mondo delle radio rurali e comunitarie dell’Africa con lo scopo di:
- realizzare un film documentario della durata di 50/80 minuti da distribuire tramite emittenti nazionali ed estere
- pubblicare un libro che uscira’ in allegato al dvd del film e sara’ distribuito da una importante casa editrice- distribuzione di libri e film.
- di promuovere la campagna “Adotta una Radio rurale in Africa” in collaborazione con un importante Network radio nazionale che sosterra’ con una serie di collegamenti durante e dopo la realizzazione del progetto.
LE RADIO RURALI IN AFRICA
Niente tv, niente fax. Niente cellulari, palmari e pc. In Africa il principale mezzo di comunicazione è la radio.
Oltre ad essere il mezzo piu’ accessibile è quello che funziona meglio e che piu’ degli altri media si adatta alla tradizione orale africana.
Radio rurali e radio comunitarie costituiscono oggi l’africanizzazione piu’ completa della radio. Piu’ che una semplice tecnologia di comunicazione si tratta di un processo sociale, di cui le persone sono parte integrante.
La radio comunitaria è lo strumento privilegiato di questa comunicazione, perche è un mezzo di diffusione rapido. Uno strumento di cultura , di divertimento, di raccolta e di conservazione e valorizzazione del patrimonio orale e musicale del mondo rurale.
Uno strumento di investigazione e di inchiesta sociale indispensabile per la definizione, la pianificazione e la messa in opera di programmi e progetti di sviluppo: un mezzo vitale di sensibilizzazione e di mobilitazione sociale.
Il suo flusso è composto da musica e parlato, ed include la comunicazione locale, la quale ha la capacità di coltivare l’identità e la storia del proprio territorio. La radio nei paesi in via di sviluppo, in particolare nelle aree rurali, costituisce l’unico mezzo portatile e a basso costo. Anche a livello tecnico, i costi di produzione e di gestione, sono significativamente inferiori di quelli della maggior parte degli altri media.
Ma ciò che più caratterizza questo media è la sua natura di mezzo “orale”, che gli permette di radicarsi in quei contesti che si trovano più al margine e spesso gravati dalla presenza di analfabetizzazione.
Essa si è rivelata efficace a supplire alla mancanza di strutture educative, mettendosi al servizio dei bisogni reali delle popolazioni.
La FAO, da tempo, promuove un importante programma intitolato “Comunicazione per lo sviluppo”di cui sono protagonisti assoluti gli stessi beneficiari dei programmi.
STRUTTURA E SCOPI DEL DOCUMENTARIO
Sono piu’ di 30 anni che si parla di radio rurali ma fin’ora non c’ è stato nessuno che abbia sistematicamente raccontato in un film documentario la realta’ di questo fenomeno che interessa quasi 4000 radio in tutto il mondo e circa 2 miliardi di persone.
Pensiamo che sia necessario strutturare in un racconto filmato l’enorme quantita’ di esperienze e di storie che lo sviluppo di questo mezzo di comunicazione in questi anni ha prodotto.
Il Mali, rimane il Paese africano dove la pluralita’ delle radio ha raggiunto il culmine; ne esistono oltre 200. E la radio, che funzioni o no, sembra diventata un’escrescenza del corpo dei suoi abitanti. L’ “Homus malianus” è dotato di radiolina incorporata, l’ascolta appena alzato, la porta con se al lavoro e non se ne distacca mai.
Nelle lande desertiche del Nord, dove la temperatura raggiunge i 50° e la sabbia, fatta vorticare dall’Harmattan, offusca l’orizzonte per sei mesi l’anno, la radio è l’unico legame con il resto del mondo.
Le radio stesse sono diventate un riferimento importante per l’azione di molte Ong internazionali che hanno scoperto con largo ritardo l’importanza del rapporto tra comunicazione, pacificazione e sviluppo.
La radio, soprattutto la piccola radio rurale, diventa il punto nevralgico della comunità. Fa viaggiare velocemente le informazioni nelle lingue locali. Attira personaggi,attiva movimenti,sostiene campagne ed iniziative ,ed in modo del tutto spontaneo crea forme nuove di comunicazione e di sviluppo.
Ma la cosa che piu’ colpisce è il contrasto tra la vita sostanzialmente rurale e l’utilizzo di strumenti e mezzi ad alto tasso tecnologico. I frutti di questo contrasto producono spesso dei mostri socio-culturali e dei mutamenti antropologici cosi’ rapidi e radicali da renderne drammatici gli effetti,soprattutto nei grandi agglomerati urbani.
Ma la storie che presentiamo dimostrano che non sempre è cosi’.
Con il nostro documentario vogliamo riflettere e rispondere a queste domande:
- Che cos’è una radio rurale : perchè , dove , quando e come nasce
- Quali sono i suoi compiti, i suoi limiti e le nuove sfide che deve affrontare.
- Come si coniuga con la lotta alla fame.
- Come è organizzata e in che modo si accorda con la comunita’ locale.
- Come si concilia e si combina con le nuove tecnologie (internet, cellulari, satellite ecc)
- Chi sono i protagonisti di questo movimento .
Per rispondere a queste ed altre domande struttureremo il nostro documentario come un viaggio – racconto fatto di tante piccole storie in cui i personaggi si presenteranno non attraverso interviste frontali ma ripresi nel proprio ambiente: all’opera nelle situazioni e nei luoghi in cui intervengono,.
Abbiamo scelto di partire dal Mali perchè questo paese é quello che meglio rappresenta lo sviluppo di questo fenomeno.
Ma la nostra indagine potrebbe proseguire in altri paesi del continente africano come in quello del Malawi dove si stanno sperimentando le nuove tecnologie applicate alla radio tradizionale.